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Ricerca MU

Partiamo dall'idea del Corpo come network, la conoscenza di questa rete e delle sue potenzialità sta alla base della ricerca.
Penetrare con spirito sciamanico il vuoto, interagendo con meccanismi, dove le tecniche del presente si fondano su strati antichi di conoscenza. Interazioni che portano a riconoscere come la danza, il teatro, la musica, siano esperienze, esperimenti, rapporti in movimento, medicine dell’umano.

 

Tutto questo percorso di trasmissione è legato all’educazione dello sguardo, non avviene per moltiplicazione, ne per addizione, se il caso nel sottrarre. Quando parlo di sguardo, intendo principalmente un atteggiamento del corpo portano ad autodeterminate la propria essenza/persona, in un continuo presente dinamico. Il primo passo è destrutturare un sistema di convinzione , confezionato per costringerci nel fare più che nell’ essere, quindi li dove necessario, entrare in crisi è una componente necessaria, primaria, una danza che rompe i paradigmi e lavora per sottrazione che si fa corpo scolpito nel tempo.
C’è bisogno dunque di fiducia per abbracciare questo corpo ritrovato e di un’idea di comunità, sia corporea, che tra individui in un reciproco scambio di forze e stimoli, (Biotensegrità). MU non ha obiettivi pedagogici ne creativi certi, non ha porti sicuri in cui approdare, più che altro, isole e arcipelaghi in cui trovare i propri confini e le geometrie più naturali per ognuno, ci affidiamo alla scelta di esistere nella vita che ci danza. E’ un fatto che va osservato ogni giorno e non dato per scontato, l’ essere connessi al movimento naturale, nel quale lo scopo è solo portarci più possibile vicini a ciò che siamo in essenza, non come prodotti commerciabili, ma come rete di scambi. Il lavoro con le diverse abilità e sensibilità umane ha maturato nel tempo un vasto repertorio di pratiche ed esercizi creativi che offre una prospettiva eterogenea della messa in scena, che non vuole ne stupire, ne ricadere, ma semplicemente esistere come “primo pensiero miglior pensiero” * (Cit) e su questo infine costruire scelte matematiche e scientifiche, focalizzando obiettivi, senza perdere la natura originaria da cui sono stati concepiti. Una sorta di danza tra verticalità e orizzontalità che restituisce all’arte il suo luogo originario, politico e poetico.

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